“Vi
insegnerò – disse allora ai viaggiatori, con tono deciso eppure quieto.
- Sappiate però che vi insegnerò con una memoria povera, perchè bisogna
essere coscienti di questo: quello che dovevo sapere si è fuso con il
mio corpo, la mia stessa carne ha imparato a diventare diversa e poi,
soprattutto, i miei occhi... il mio cuore. Non so cosa ne faranno le
parole...”
Ve
lo dirò con le parole di Colui che mi ha insegnato: quello che fa di
noi dei pellegrini e dei cercatori di pace è il ricordo della Gioia, e
quel ricordo, senza saperlo tutti quanti lo portiamo in noi... Persino
nell'abisso delle nostre tristezze più profonde! L'abbiamo in noi perchè
è il Soffio della Vita, il marchio indelebile del nostro spirito. Senza
di esso non esistiamo.
Amare
significa non trattenere nulla... pur trattenendo quello che può
accecare. Amare significa imparare a diventare un occhio in cima alla
montagna, e simultaneamente una mano nella valle. E' l'unione del pugno
capace di levarsi e del cuore che esprime solo tenerezza.
Il Vangelo di Maria Maddalena, Daniel Meurois-Givaudan
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