Ciò che segue sotto è una racclta per far chiarezza su questa ricorrenza spirituale.
IL WESAK, SPIEGATO DA GIUDITTA DEMBECH
Il Wesak è un incontro di meditazione e preghiera. E' una invocazione
alle forze di Luce, affinché dalla mente e dal cuore di Dio, Luce e
amore scendano nella mente e nel cuore degli uomini.
Eccoci pronti anche quest'anno al grande appuntamento con una delle
più grandi ricorrenze spirituali, uno di quei giorni sacri in cui è
importante ritrovarci, il più numerosi possibile.
Il Wesak è un'invocazione di pace ed unificazione per il benessere di
tutta l’umanità, senza barriere di religione o di razza, poiché la pace
è un bene comune, non ha nessun colore politico; la pace è come la
luce, l’aria, l’acqua; la pace è speranza di vita, mentre la guerra è
certezza di distruzione e di morte…
Dobbiamo essere presenti per invocare e diffondere quelle energie di pace, amore e buona volontà di cui abbiamo urgente bisogno.
Partecipare al Wesak significa collegarsi attraverso la meditazione
per ricevere e ridistribuire la Grande Benedizione impartita all’Umanità
dai Maestri. Significa attraversare in meditazione la porta
dimensionale; in quei pochi, straordinari minuti, un immenso fiume di
energia viene irradiato sui presenti. Sono Grandi Energie di Luce,
Amore, Fratellanza, Solidarietà ed Unificazione che attraverso la
meditazione si concretizzano ed espandono.
Non appartiene a nessuna religione o credo politico.
WESAK
http://www.etanali.it/wesak.htm
La grande benedizione di tutta l'umanità.
Secondo un'antica leggenda, l'Iris sboccia nel momento esatto in cui il Buddha ritorna e si presenta sulla Terra.
Per questo motivo l'Iris è diventato il simbolo del Wesak.
CONOSCERE IL WESAK
I giorni sacri
Ci sono giorni particolari sulla Terra, giorni sacri in cui la
divinità, sotto multiformi aspetti si piega ad incontrare i Suoi figli
minori, le sue creature meno felici, intrappolate in corpi di carne,
portando il conforto della Sua presenza. Quasi sempre si tratta di
«feste mobili», collegare ai pleniluni e stranamente vicine fra loro.
Festa mobile è la Pasqua ebraica, il «Pesach», a ricordo della
liberazione dalla schiavitù in Egitto. Festa mobile è il «Ramadan»
islamico che festeggia la notte sacra in cui il Corano fu fatto
discendere sulla Terra. Festa mobile è anche la Pasqua Cristiana di
Resurrezione, collegata al plenilunio nella costellazione dell'Ariete.
Festa mobile è il Wesak scopo di queste pagine.
È un momento fondamentale per il mondo buddista ma come vedremo, lo è per tutti i viventi.
A primavera inoltrata, nella notte del plenilunio nella
costellazione del Toro, il pianeta vive un grande evento che si verifica
sui piani spirituali.
In questa «festa mobile» l'umanità ha la possibilità di ricevere la
benedizione del Buddha che ritorna, quella del Cristo e dei Maestri di
Saggezza che vegliano per guidarne l'evoluzione spirituale. Anche se si
parlerà molto spesso del Buddha questo grande evento appartiene a tutti
gli uomini della Terra, a qualunque razza ed a qualunque religione essi
appartengano, poiché è l'umanità tutta che viene benedetta, nella sua
totalità.
Tutti coloro che vi prendono parte, anche solo collegandosi col
pensiero, con il desiderio di esserci, ricevono la propria parte di
Luce; ma per potervi partecipare è necessario esserne informati. Questo è
il motivo per cui queste pagine vengono scritte ed il perché da qualche
anno in occidente si parla sempre più spesso del Wesak.
- La valle del Wesak -
Vediamo di chiarirne il significato per dar modo al maggior numero di persone possibile di avvicinarsi alla sua suggestione.
Dobbiamo spostarci nell'Himalaya, in una zona impervia fra la catena
del Karakorum e quella del Kun Lun, alle pendici del monte Kailash, uno
dei luoghi più sacri del pianeta.
Fortunatamente, proprio le asperità del percorso hanno tagliato
fuori quest'area dai sentieri battuti dal trekking, questo le ha
permesso di conservarsi intatta in tutta la sua sacralità.
In una delle sue valli, la cui ubicazione permane segreta agli
occidentali, si celebra annualmente il rituale e molte migliaia di
persone si mettono in cammino da tutto il continente indiano con mezzi
di fortuna per parteciparvi.
È una valle chiusa a nord-est, da una grande roccia bianca,
venata da un minerale luccicante. Un grande masso squadrato,
dell'identico minerale, lungo circa 4 metri e largo 2, utilizzato da
sempre come altare, ne delimita l'imboccatura. Questa è la valle in cui
si svolge il Wesak, un luogo sacro a cui non si giunge mai per caso, ma
soltanto quando si è pronti interiormente. Una valle sacra in uno dei
luoghi più magnetici del pianeta.
- Il significato del Wesak -
Ma cos'è il Wesak e perché è così importante? È una festività
orientale molto antica; appartiene alla tradizione buddista, ma il suo
significato è molto vasto, non limitato ad una sola religione, poiché la
sua grande Benedizione è destinata a tutta l'umanità.
Il suo significato occulto è in qualche modo simile a quello
della Pasqua cristiana, del Pesach ebraico, del Ramadan, della festa
della Luce Mazdea. Tutte queste religioni celebrano comunque il ritorno o
l'avvento di una Grande Luce che aiuterà la crescita, l'evoluzione, la
Liberazione degli esseri umani.
La Tradizione indiana narra che cinquecento anni prima di Cristo,
il principe Gautama Siddharta raggiunse il massimo dell'illuminazione
divenendo così un «Buddha», cioè un risvegliato.
Aveva trascorso la sua lunga vita nell'ascesi e nell'insegnamento
degli ideali di pace, amore, compassione. Grazie al suo altissimo
livello di evoluzione spirituale raggiunse la perfezione, liberandosi
dalla necessità di tornare a incarnarsi ancora sulla Terra. Aveva
percorso uno ad uno tutti i gradini della Conoscenza, per Lui non c'è
più un traguardo da conquistare, tutte le mete sono state raggiunte, è
divenuto la Perfezione incarnata, ora è un Maestro Perfetto, il suo
compito sulla Terra è finito...
Il monaco e principe Gautama Siddharta, da qui in poi detto «il
Buddha», muore nell'anno 483 avanti Cristo, nel mese di Wesak (maggio),
nella notte del plenilunio. Immediatamente raggiunge la soglia del
Nirvana, il Luogo della grande Liberazione, corrispondente più o meno al
nostro Paradiso. Una volta varcata quella soglia, sarà libero dal
doloroso ciclo della rinascita e della morte, si troverà immerso nella
luce e nella beatitudine eterna. Gli sarebbe bastato fare un piccolo
passo e di tutte le sue vite terrene non sarebbe rimasto neppure il più
remoto ricordo.
- La Grande Rinuncia -
Una gioia eterna, perfetta ed incorruttibile si apriva dinanzi a Lui
ma, mentre sta per varcare quella fatidica soglia, il Buddha si arresta,
si volge all'indietro e guarda il genere umano sul pianeta che ha
appena abbandonato...
Vede tutti gli esseri schiacciati dalla sofferenza, dalla fatica,
dalle malattie, esposti alla violenza della natura e dei loro stessi
simili, e il suo cuore compassionevole prova pietà Da ogni angolo della
terra sale fino a lui il grido di dolore di tutte le creature, dai più
piccolo batteri ai minerali nella fornace, all'erba calpestata e
falciata. Gli giunge il grido degli animali frustati e macellati, degli
uomini in lacrime...
Proprio Lui, il Maestro di Compassione non può andarsene e lasciarli così, il suo nobile cuore esita...
Su quella soglia di beatitudine il Buddha si ferma, non ha il
coraggio di proseguire e così, dinanzi a tutti i grandi Esseri della
Gerarchia pronti ad accoglierlo, formula il solenne giuramento: non
entrerà nel Nirvana fino a quando non vi sarà entrato prima di lui
l'ultimo degli esseri umani. Fino a quel momento il Buddha rimarrà in
amorevole attesa. Ogni anno, nel momento esatto in cui si forma il
plenilunio nella Costellazione del Toro, tornerà sulla Terra a portare
la Sua benedizione, la sua mano tesa per aiutare ed incoraggiare
l'evoluzione spirituale dell'umanità.
Questo è il senso della festa del Wesak, un rituale che da duemilacinquecento anni viene celebrata nel mondo buddista.
- I Pellegrini dell'Himalaya -
All'approssimarsi della data prevista, migliaia di pellegrini
s'incamminano verso questa valle. Per alcuni il viaggio durerà molte
settimane, giungono da Ceylon, dal Tibet, dal Nepal, da luoghi sperduti,
attratti dal sacro richiamo. Chi sono?
Sono guide spirituali, sono discepoli e Maestri di ogni ordine e
grado appartenenti alle più svariate correnti religiose, filosofiche o
esoteriche. Sono Lama, guru, sadhu, uomini santi che, con la loro parola
contribuiscono alla crescita spirituale di milioni di uomini.
Raggiunto il luogo, si collocano nella posizione che è consona al
loro grado; ciascuno conosce esattamente qual è il suo posto, senza
prevaricazione né discussioni.
Pur appartenendo a gruppi etnici radicalmente diversi, a religioni
differenti, tutti i partecipanti sono ben consci dell'importanza della
funzione unificatrice della cerimonia, poiché la radice della conoscenza
è unica, come unica è la divinità. Qui non esistono barriere né
pregiudizi di nessun tipo, tutti lavorano dedicando la vita ad un
obiettivo comune: l'evoluzione spirituale del Genere Umano.
Quando il momento del Plenilunio si avvicina, sull'altare di pietra
viene posta una grande coppa di cristallo piena d'acqua. I pellegrini
cantano e pregano nell'attesa del grande Evento che sta per verificarsi.
-L'arrivo dei Maestri -
Quando tutto è pronto, arrivano i Grandi Iniziati della
Gerarchia. Presenziano alla cerimonia nel loro Corpo di Luce, sono anche
Loro Maestri Perfetti come il Buddha, sono i Grandi Esseri che nel
volgere dei secoli hanno accompagnato la crescita degli esseri umani ed
ora, concluso il ciclo di incarnazioni sulla Terra guidano l'Umanità dai
piani Superiori dell'esistenza.
Prendono posto attorno all'altare di pietra, nello spazio che è
stato loro riservato e intonano canti rituali, accompagnati dalla
moltitudine dei presenti.
Mentre il momento si avvicina, la moltitudine intona il canto della
«OM», il suono primigenio attraverso cui avvenne la Creazione,
l'ineffabile nome di Dio.
Accanto all'altare, al centro del gruppo dei Maestri, si
materializza nel suo Corpo di Luce il Cristo, è venuto ad accogliere il
Suo Grande Fratello. Riceverà la benedizione del Buddha e,
potenziandola, la riverserà sulla Terra.
- L'apparizione del Buddha -
Al momento convenuto, sui presenti scende una grande quiete,
tutti guardano verso il nord-est. Nel cielo si manifesta un punto
luminoso che lentamente si avvicina acquistando nitidezza di contorni.
Gradualmente, al suo interno si rende visibile il Buddha, risplendente
di luce, seduto nella posizione del loto, avvolto nella veste color
zafferano. Con la mano destra alzata in segno di benedizione, si ferma
librato sulla roccia sacra. I Maestri intonano un potente mantra, usato
per quest'occasione una sola volta all'anno.
Tutti i presenti sono in ginocchio, l'intensità del momento
genera un'energia palpabile. Questa vibrazione instaura una grande
corrente di pensiero a cui fa risposta una altrettanto poderosa energia
di benedizione. Dalla moltitudine si levano potenti preghiere che
culminano con la Grande Invocazione.
Il Buddha sorridente ascolta; la sua presenza benedicente è portatrice di una poderosa energia.
Durante la sua apparizione, lungo le valle corre come un fremito
che fa sbocciare gli iris viola, fiori di pace e di guarigione, simboli
del Wesak. Il Buddha, rimane manifesto nel suo corpo di luce per otto
minuti, poi lentamente com'è venuto, scompare.
I partecipanti rimangono ancora in profondo raccoglimento e
meditazione, poi lentamente si avvicinano alla roccia altare. Qui
riceveranno dalle mani dei Maestri un sorso d'acqua attinto dalla coppa
di cristallo.
L'acqua, che a quelle quote è così limpida e pura, rappresenta la
continuità dell'unione fra Maestri, discepoli ed esseri umani.
Fortemente magnetizzata dall'avvenimento, infonderà nuova energia e
determinazione a ciascuno.
- I pellegrini astrali -
Ma in quella valle segreta, ad assistere alla cerimonia, ci sono
molti, molti più spettatori di quanto le apparenze lascino immaginare...
Una massa ancora più grande di individui giunge per altre vie a
questa valle. Non vi arriveranno per i sentieri pietrosi battuti dal
vento, non cammineranno faticosamente in salita, perché viaggeranno
privi del corpo fisico. Indubbiamente, non è una cosa da tutti...
Si tratta di Iniziati a vari livelli che stanno portando avanti
compiti speciali nel mondo degli uomini. Sono Maestri e Discepoli
incarnati fisicamente in molti luoghi sulla Terra. Il silenzio e la
riservatezza sono requisiti indispensabili affinché il loro lavoro
proceda senza intralci. Troppo lontani per raggiungere l'Himalaya
fisicamente o troppo coinvolti in un lavoro di massa al servizio della
Gerarchia, vi presenziano con il corpo di luce, arrivando astralmente al
momento giusto per seguire la cerimonia.
Soltanto i veri Iniziati sono in grado di attuare CONSAPEVOLMENTE
questo tipo di «viaggio». Soltanto dopo la seconda Iniziazione conferita
dalla Gerarchia avranno raggiunto un livello di conoscenza tale che
permetta loro di abbandonare il corpo fisico di propria iniziativa, ogni
qualvolta si renda necessario.
- I pellegrini del Sogno -
A questi «pellegrini di luce» vanno aggiunti altri milioni di
esseri, sparsi su tutto il pianeta che parteciperanno INCONSAPEVOLMENTE
al Wesak; costoro sono esseri simili a noi, uomini comuni che, a loro
totale insaputa lavorano ispirati dalla Gerarchia in sintonia con il
Grande Piano.
Verranno dolcemente prelevati durante il sonno o la meditazione e
portati qui nei loro corpi sottili. Mentre il loro corpo fisico è
addormentato, la loro parte spirituale vive una bellissima esperienza.
Quasi nessuno al proprio risveglio sarà in grado di ricordare ciò
che ha visto. A volte, ma molto raramente, qualcuno ricorderà qualche
sogno confuso, come di un viaggio, ma tutti loro utilizzeranno al meglio
l'energia e la benedizione ricevuta, per svolgere correttamente il loro
compito nella vita quotidiana.
Chi è giunto qui in sogno o in astrale, può in qualche misura
considerarsi «privilegiato» perché, pur inconsapevole, è già un
collaboratore dei Maestri.
- L'affiorare dei ricordi -
Forse, fra coloro che leggeranno queste righe, ce ne sono molti
che hanno partecipato più volte a questo evento, ma non riescono a
ricordarlo. Per loro forse, queste righe non giungono a caso, ma per
aiutarli a riportare alla mente una scintilla di luce, per far
riaffiorare una traccia, un ricordo vago su «qualcosa» che soltanto
l'anima conosce.
Anche in questo caso non siamo noi a scegliere o a metterci in
lista. Sono soltanto i Maestri che decidono chi condurvi, la loro scelta
si basa su criteri che soltanto Loro conoscono.
Chi è portato in astrale in questa valle, ci è giunto perché era
pronto a quel passo, perché i Maestri hanno ritenuto che il suo karma ed
il suo compito lo richiedevano...
La memoria non è importante, la memoria fisica è soltanto un
fatto fisico, il vero ricordo, quello indelebile, si fissa nell'anima ed
affiorerà soltanto al momento opportuno.
Forse, leggendo queste righe alcune persone potranno provare una strana emozione, come una lieve vertigine...
Forse qualcuno sentirà destarsi una nota di comprensione, o una sorta
di nostalgia. I più razionali (ma comunque predisposti all'incontro) si
sentiranno attratti da una viva, inspiegabile curiosità, qualcosa che
la mente, sarà pronta a camuffare con l'interesse accademico. Anche
molti cosiddetti «atei» partecipano astralmente all'incontro
dell'Himalaya, ma proprio perché non credono non riescono a capire
l'avvenimento. Se mai riportassero un ricordo, lo scambierebbero per uno
strano sogno. Se sono stati portati in quella valle è perché nell'arco
della loro vita giungerà il momento in cui il motivo della loro
partecipazione tornerà utile all'umanità.
Quando i Maestri si muovono o influenzano un individuo, lo fanno
nell'interesse del gruppo e non del singolo. Un grande Piano si sta
svolgendo e sono necessari collaboratori che operano in tutti i campi
dello scibile, dalla politica all'arte alla religione...
- Un'occasione di crescita -
Nessuno può giungere qui se la sua evoluzione spirituale non lo
permette; non si giunge alla valle del Wesak senza il consenso dei
Maestri. Anche coloro che conoscono i rudimenti di qualche tecnica di
Viaggio Astrale, non saranno in grado di arrivarci con la propria
volontà. Nessuno può imboccare quella strada né sul piano fisico né su
quello astrale se il suo cuore non è puro. In questa valle giungono
soltanto coloro che stanno lavorando per servire amorevolmente il loro
prossimo, senza aspettarsi alcuna ricompensa o riconoscimento.
Questa grande benedizione che viene impartita in uno dei luoghi
più sacri del pianeta, è in effetti una grande occasione per tutta
l'umanità, è la possibilità di ricevere un'iniziazione collettiva per
fare un grande balzo sulla via dell'evoluzione spirituale.
Una grande energia luminosa viene liberata e resa disponibile, sono
necessari uomini e donne che si offrano come canali liberi per
raccoglierla e diffonderla sul Pianeta.
Al termine della celebrazione, i partecipanti torneranno alle
loro città, alle loro case con forza rinnovata, con un grande
impulso-aiuto per riprendere il compito che si sono scelti o che è stato
loro affidato.
- Incontrarsi a metà strada -
Il Wesak è il momento supremo in cui si realizza il più intenso
sforzo spirituale di tutto l'anno da parte della Gerarchia per
accostarsi all'umanità, e contemporaneamente, è il momento in cui
l'umanità raggiunge la sua massima possibilità di innalzarsi verso la
Gerarchia dei Maestri.
Durante il Wesak è tutto un enorme tendersi di mani per
raggiungersi e collaborare. La Gerarchia non può scendere più di tanto
verso l'oscuro regno della Materia, e né l'umanità (intesa come massa)
può elevarsi in gruppo più di tanto verso l'alto.
Questo momento segna profondamente la vibrazione dei presenti, è come
se un sigillo di luce venisse impresso nella loro aura, un sigillo che
li renderà ben visibili e riconoscibili da parte dei Maestri. Coloro che
sono pronti a fare il passo successivo verranno innalzati e sorretti.
- Prepararsi a cambiare -
Nessuno torna «indenne» dal Wesak, perché nessuno ci è arrivato a
caso. Tutti i presenti sono stati instradati a questo incontro
attraverso una incredibile geometria di coincidenze, e chi non era
pronto al cambiamento non ha trovato la strada, o non ha trovato il
posteggio o ha sbagliato giorno...
Non a caso abbiamo parlato di «cambiamento» Anche le persone
apparentemente meno coinvolte alla cerimonia, per il solo fatto di
essere presenti nel luogo giusto nel momento giusto vedranno cambiare la
loro vita. Il cambiamento potrà essere così lento da apparire
impercettibile, eppure, nella profondità del loro cuore cominceranno a
sentirsi sempre meno attratti dalle cose piccole e meschine,
cominceranno a guardarsi attorno alla ricerca di ideali più importanti,
di valori più stabili con cui rapportarsi.
Coloro che prendono parte alla cerimonia, sia i fortunati che
raggiungono la valle dell'Himalaya che coloro che vi si collegano col
pensiero e la meditazione da tutto il resto del mondo, tutti
indistintamente vengono elevati spiritualmente al disopra della massa.
Attraverso ciascuno di loro, l'energia del Wesak fluisce fra il
cielo e la terra; ogni uomo ed ogni donna presente diventa un canale e
ridistribuisce a sua volta la potente energia di Luce che altrimenti
rimarrebbe inutilizzata.
L'ENERGIA DI LUCE
Una volta immessa sul pianeta, quest'energia viene resa
immediatamente disponibile, smistata e convogliata verso quei luoghi e
quelle situazioni in cui si rende necessaria.
Quest'energia può influire mento di una crisi economica può
affrettare un cambiamento di tendenza, illuminare un dittatore,
risvegliare cuori addormentati, intervenire per placare le forze della
Natura scatenate, poiché anche la Natura è sensibile ai fermenti dei
cuori umani...
Nessun umano potrà intervenire per manipolare o utilizzare queste
grandi energie. È un compito che presuppone un livello di conoscenza
che va ben oltre ai limiti di questo Pianeta...
Il lavoro di smistamento è riservato ai Grandi Esseri, i Maestri
di Saggezza che custodiscono i Piani evolutivi del genere umano, che ne
conoscono lo svolgimento futuro e ne pilotano l'evoluzione sia materiale
che spirituale.
Quest'energia di Luce, saggiamente ridistribuita e amministrata,
servirà a «sbarrare la porta dietro cui il male risiede» . Ritroveremo
più avanti queste parole, nella «Grande Invocazione» una delle più
potenti preghiere che i Maestri hanno dato all'umanità per facilitarne
il cammino.
In ogni caso, perché i Maestri possano utilizzare quest'energia, è
necessario che gli esseri umani si rendano disponibili, che diventino
di loro iniziativa dei canali aperti. Ciascuno dovrebbe sentirsi
responsabilizzato e portare il proprio contributo con la propria
volontà.
- Collaborare all'evoluzione -
Devono essere gli uomini a collaborare, non esiste altra
alternativa! I Maestri non possono forzare il nostro libero arbitrio e
sanare di loro iniziativa i nostri problemi. I Maestri possono indicarci
qual è la strada migliore da percorrere, ma non possono costringerci a
percorrerla, la scelta è soltanto nostra. Per poterci aiutare hanno
bisogno di essere aiutati. Questo è il motivo occulto per cui il Wesak,
anche se a piccoli passi, è stato reso di pubblico domino e dovrà
continuare ad espandersi sempre di più, con la sua funzione di
benedicente unificazione.
Per questo motivo è importante una partecipazione di massa. Gli
effetti spirituali di questo avvenimento rimarranno attivi per i mesi
successivi, giungendo a modificare il modo di sentire e pensare dei
partecipanti, aiutandoli nella crescita spirituale.
- La Buona Volontà -
Stranamente, anche le persone spinte al Wesak da semplice
curiosità o con forte senso critico ricevono la loro parte di serenità e
benessere.
Qualcosa di indefinibile che si sprigiona nel contesto della
cerimonia li impressiona comunque positivamente; se il loro impegno non è
duraturo, la spinta positiva si esaurirà in breve tempo, lasciandoli
esattamente com'erano. La loro presenza è comunque stata il frutto di
una lunga serie di coincidenze, un motivo occulto ci sarà certamente...
Anche una piccola dose di buona volontà, di amorevole senso di
collaborazione verrà esaltata e potenziata, tutti sono chiamati a
lavorare per il Grande Piano. I Maestri osservano tutti gli esseri
umani, alla ricerca di collaboratori che permettano loro di migliorare
la vita sul pianeta.
L'umanità deve superare gli ostacoli dovuti all'indifferenza,
all'egoismo, della crudeltà; è assolutamente necessario che vengano
instaurati «giusti e retti rapporti fra i popoli» per usare le stesse
parole del Maestro Tibetano, ma la scelta dipende esclusivamente da noi.
I Maestri non possono compiere il lavoro che è di pertinenza umana.
Essi si limitano ad indicarci qual è la strada migliore per crescere, ma
non possono costringerci con la forza a percorrerla...
I Maestri hanno raggiunto la Perfezione, ora tocca a ciascuno di
noi crescere, evolversi ed aiutare la crescita e l'evoluzione dei nostri
fratelli che ancora dormono il sonno dell'ignavia. Il Wesak è un grande
momento di crescita. È il momento in cui tutta la Grande Gerarchia,
quella che il cristianesimo definisce la «comunione dei Santi» si rende
disponibile, porta la sua benedizione, la sua spinta, il suo
incoraggiamento ai fragili fratelli incarnati in corpi umani.
- L'Età dell'Acquario -
Il Wesak è una grande possibilità offerta agli uomini, ma è
necessario parteciparvi con grande consapevolezza, perché i tempi sono
cambiati. Fino a pochi anni fa veniva celebrato in occidente all'interno
di piccoli gruppi di ricerca spirituale, soprattutto di estrazione
teosofica. La cerimonia, era appannaggio esclusivo di quei pochi che
avevano la conoscenza sufficiente per presenziarvi, il grande pubblico
ne era dunque tagliato fuori.
Ai nostri giorni molte cose sono cambiate, L'Età dell'Acquario
iniziata nel 1975 ha portato una ventata nuova nel mondo della
divulgazione esoterica. Gran parte dell'umanità è ormai pronta ad
apprendere cose che finora non potevano essere rese note; con l'avvento
della Nuova Era nessuno può sfuggire ai grandi cambiamenti che sono
ormai in atto.
La nota dominante del Wesak è cambiata, anche se la valle
dell'Himalaya continuerà a rimanere segreta, è giunto il momento che la
cerimonia diventi di pubblico dominio, che masse sempre più grandi ne
comprendano l'importanza e vi partecipino attivamente, nell'interesse
stesso del Pianeta. Da qualunque parte del mondo ci si può collegare
mentalmente attraverso la meditazione. Chi decide prendere parte alle
cerimonie che si svolgono in Occidente, lo fa perché ha ricevuto nella
profondità della sua anima un segnale particolare, gli si sta
presentando una grossa occasione di crescita, è libero di coglierla al
volo, di utilizzarla o lasciarla decadere.
- Il nostro compito è qui -
Non è necessario abbandonare i luoghi in cui ciascuno di noi
abita, vive e lavora, non viene richiesto a nessuno di scalare montagne
lontane e inaccessibili, poiché il nostro compito è «Qui e Ora»
esattamente nel luogo in cui ci troviamo.
Si può prendere parte alla cerimonia attraverso la meditazione
che viene organizzata nella data giusta, il più possibile vicina al
momento del plenilunio nella costellazione del Toro, a ricordo della
Grande Promessa del Buddha. La data può variare di anno in anno, ma
comunque non cadrà mai prima del 21 aprile e né dopo il 22 maggio. La
ricorrenza appartiene come la Pasqua, alle cosiddette «feste mobili»,
legate alle lunazioni. Sarà necessario divulgare le informazioni
relative a questa data, in modo che giungano all'orecchio del maggior
numero possibile di persone e che queste possano fare per tempo la loro
scelta.
Molto spesso, coloro che ricercano notizie, informazioni o
spiegazioni sul Wesak, hanno già preso parte in astrale alla cerimonia
dell'Himalaya anche se non lo ricordano consciamente, e la
partecipazione fisica alla cerimonia che si svolge pubblicamente nei
loro Paesi è la continuazione, la consacrazione di un impegno.
Non preoccupatevi eccessivamente di coloro che vi sembrano
soltanto curiosi o perditempo, i Maestri hanno bisogno di molti
collaboratori fra gli uomini, ed i compiti sono così tanti...
Nessuno giunge al Wesak per caso, ma perché è scattata in loro
una scintilla «speciale». Anche se alcuni non capiranno tutto subito, un
seme di luce sarà stato deposto nel loro animo e prima o poi darà i
suoi frutti, anche se dovrà trascorrere molto tempo prima che ciò
avvenga.
- Semplicità, umiltà, purezza di cuore -
Il Wesak porta un grande messaggio di pace ed unità, un messaggio
semplice e sincero, non è una nuova religione poiché appartiene a tutta
l'umanità di ogni fede razza e cultura.
Rappresenta il primo passo verso l'unificazione di tutte le
Religioni, ma è necessario che sia reso comprensibile a tutti. È
importante che si riesca a radunare un certo numero di persone, in
qualche luogo accogliente in vari Paesi, e che queste vengano condotte
con semplicità e dolcezza, a seguire le varie fasi della meditazione che
viene proposta.
Inizialmente, il gruppo dovrà essere guidato da persone
particolarmente preparate e ben consapevoli, in seguito, i vari gruppi
acquisiranno una conoscenza sempre maggiore sull'importanza della
funzione e saranno in grado di gestire da soli la cerimonia.
Vi sono alcuni requisiti indispensabili da parte di coloro che un
giorno dovranno gestirlo: è richiesta una grande semplicità d'animo e di
parola, grande amorevolezza e assolutamente, neppure la minima ombra di
orgoglio, competizione o fanatismo.
Si deve avere ben chiaro in mente che siamo gli umili strumenti dei
Maestri, che siamo servitori dell'umanità, che stiamo svolgendo un
servizio. Nel corso della celebrazione tutti i partecipanti diventano
strumenti di una Forza molto grande che li attraversa e si ramifica
sulla Terra. Perché quest'energia arrivi e di distribuisca è necessario
l'impegno amorevole e consapevole di uomini e donne di buona volontà. I
Maestri lasciati soli, senza la nostra collaborazione, non possono fare
nulla per aiutarci, e l'energia di benedizione rimane inutilizzata...
(di Giuditta Dembech)
http://www.giudittadembech.it/
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In corrispondenza con il plenilunio del Toro, che quest'anno cadrà il 14 maggio, torna la celebrazione del Wesak acquariano. Secondo la tradizione, nel 1919 il Maestro Djwal Kool,
conosciuto anche come "il Tibetano", comunica in astrale ad Alice
Bailey la necessità di celebrare, durante ogni plenilunio del Toro, la
festività del Wesak, ossia
l'incontro fra il Buddha, il Cristo e tutti i Maestri della Grande
Fratellanza di Shamballa e di rendere tale cerimonia pubblica ed aperta a
tutti. Il Maestro Djwal Kool insegna che il Wesak rappresenta un
momento privilegiato in cui l'uomo può collegarsi al divino. Il Wesak, pur
essendo una festa di ispirazione buddista, rappresenta un momento di
comunione per tutta l'umanità, indipendentemente dalla razza o dalla
religione: la sua Benedizione è rivolta a tutta l'umanità. Ed allora
spostiamoci con la mente e la visione fra le impervie vette
dell'Himalaya, fra la catena del Karakorum e quella del Kun Lun, alle
pendici del monte sacro Kailash, nella valle segreta in cui ha luogo la
celebrazione del Wesak.
Nessuno
giunge per caso in questo luogo: sia chi vi arriva fisicamente, sia chi
vi giunge consapevolmente col corpo di luce, sia chi vi arriva
inconsapevolmente durante il sonno, è li con il consenso della
gerarchia: si tratta di guide spirituali, discepoli, Maestri di ogni
ordine e grado, appartenenti alle più svariate correnti filosofiche,
religiose, o esoteriche. Accanto a loro, giungono inconsapevolmente
tutti coloro che in qualche modo stanno collaborando all'evoluzione
umana.
Sull'altare
al centro della valle, viene posta una grande coppa di cristallo piena
d'acqua, mentre i pellegrini pregano e cantano. Quando tutto è pronto
per la cerimonia, arrivano i Grandi Iniziati della Gerarchia, per
presenziare al rito, nel loro Corpo di Luce.
Si
tratta dei grandi Maestri che nel corso dei secoli hanno contribuito
incessantemente alla crescita degli esseri umani ed ora, concluso il
ciclo di incarnazioni sulla Terra guidano l'Umanità dai piani Superiori
dell'esistenza.
Vicino
all'altare, al centro del gruppo dei Maestri, si materializza nel suo
Corpo di Luce, il Cristo, giunto nella valle per ricevere la benedizione
del Buddha e riversala, potenziata dalla sua stessa energia, sulla
Terra.
Ed ecco giungere da nord-est il Buddha.
Con
la mano destra alzata in segno di benedizione, si ferma sulla roccia
sacra. Una vibrazione di pace si irradia per la valle, che fa sbocciare
sbocciano gli iris viola, fiori di pace e di guarigione, simboli del
Wesak. Il Buddha, rimane manifesto per otto minuti, poi lentamente
scompare.
I
partecipanti si avvicinano all' altare, dove riceveranno dalle mani dei
Maestri un sorso d'acqua attinto dalla coppa di cristallo.
Simbolo del Wesak è la preghiera nota come: La Grande Invocazione:
Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.
Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.
Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.
Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.
Che Luce, Amore e Potere
ristabiliscano il Piano sulla Terra.
(
http://news.supermoney.eu/cultura-spettacoli/2014/05/celebrazione-del-wesak-2014-0091634.htm)